Geosesarma
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Aggiornamento: 3 giorni fa

Anche conosciuto come granchio vampiro (che in realtà è un solo tipo di geosesarma, che approfondiremo più avanti), il Geosesarma è un granchio di acqua dolce originario dell'isola di Java. Sono animali estremamente semplici da allevare, essendo fortemente indipendenti e non richiedendo particolari attenzioni, proprio per questo sono gli animali ideali per chi vuole introdurre della fauna in un paludario senza però diventarne schiavo e comunque potergli garantire benessere.
Aspetto e caratteristiche

Esistono molte specie di Geosesarma, in laboratorio abbiamo esemplari di Geosesarma Hagen, Apricot e Dennerle. I Geosesarma adulti, specialmente i maschi, possono avere colori sgargianti, come ad esempio i Dennerle (Vampire), che da adulti risultano viola, con il dorso giallo canarino e le chele fucsia. I Geosesarma Hagen invece, da adulti risultano arancioni e con grosse chele rosse.

Durante la loro giovinezza invece hanno colori tenui e mimetici, toni sul marrone che consentono loro di rimanere nascosti dai predatori, le chele crescendo tendono ad arrossire progressivamente.

Sono animali considerati "nani" date le loro dimensioni, infatti un adulto arriva ad una dimensione che va dai 2,0 ai 2,2 cm.
I Geosesarma hanno 6 zampe divise in 3 paia e 2 chele anteriori, che utilizzano per combattere e durante il rito dell'accoppiamento.

Comportamento
Possono essere timidi ma sono facilmente visibili grazie ai loro colori vivaci e brillanti. Essendo animali notturni tendono a farsi vedere principalmente la sera, quando iniziano ad uscire dalle loro tane. I Geosesarma infatti modificano l’ambiente circostante scavando e creando tane e cunicoli in cui nascondersi durante il giorno (fattore importante da considerare quando si realizza un habitat per questi crostacei).

Solitamente non si dimostrano aggressivi nei confronti degli altri esemplari, poiché tendono a stare in disparte, ma quando si incontrano è possibile assistere a scontri e ad eventuali fughe da parte del perdente, in quanto si tratta comunque di animali territoriali. Il Geosesarma maschio in particolare vuole dominare e sottomettere gli esemplari della sua specie che incrociano il suo cammino. A seguito di questi scontri possono verificarsi perdite di arti, che però verranno rigenerati con il passare del tempo. Tuttavia, essendo appunto tutta una questione di prevalenza fra individui dominanti, con altre specie non territoriali risulta avere un comportamento disinteressato.
Alimentazione
Allevare Geosesarma è veramente semplice, sono animali fortemente indipendenti che tendono a stare nascosti in tane che si creano da soli e lasciano principalmente di notte. Possono stare molti giorni senza mangiare, in quanto esseri detritivori infatti, si nutrono anche con scarti che trovano all'interno della vasca e cadaveri di altri animali. Raramente un Geosesarma attacca un pesce, ma se lo trova già deceduto non si fa problemi a nutrirsene. Inoltre per il funzionamento di un paludario bioattivo, è importante andare ad introdurre isopodi e collemboli, di cui anche il geosesarma può nutrirsi.

Noi personalmente nutriamo i nostri Geosesarma ogni 2/3 giorni con un alimento specifico per i crostacei di alta qualità sotto forma di pellet.
Ambientazione: Teca e paludario

I Geosesarma in natura tendono a vivere lungo le rive dei ruscelli e dei fiumiciattoli, dunque per sopravvivere hanno bisogno della presenza di acqua dolce e di un ambiente umido. Proprio per questo i nostri paludari rappresentano l’ambiente ideale per il loro sviluppo.
La filosofia del paludario si sposa perfettamente con questi animali, in quanto come essi non ha bisogno di una manutenzione eccessiva. Il paludario infatti, essendo privo di filtri, risulta essere un sistema più autonomo dell'acquario, in quanto diventa la vasca stessa il filtro, rendendolo più forte e stabile. Possiamo paragonare il sistema del paludario ad un sistema immunitario, non ricevendo alcun aiuto da un filtro una volta diventato stabile con il tempo sarà ancora più forte, in quanto ha raggiunto l’equilibrio con le sue forze (e tante piante acquatiche).

In generale i geosesarma vanno d'accordo con tutte le piante tropicali ed acquatiche adatte al paludario, noi suggeriamo principalmente fittonie, bromelie, spatifillo etc. Si tratta di piante che danno colore, sono molto resistenti e non hanno una crescita esageratamente veloce e per questo non richiedono una particolare manutenzione.

La misura minima di una teca per allevare dei geosesarma è di 30Lx30Px50H e si suggerisce di iniziare da una colonia di 3 esemplari: 2 femmine ed 1 maschio (meglio evitare di mettere 2 maschi insieme in uno spazio piccolo, si potrebbe assistere a scene ben poco piacevoli). Essendo il geosesarma un animale che ama arrampicarsi, un teca con sviluppo verticale risulta essere la scelta migliore, adornata con qualche cascata di modo da mantenere l’acqua in movimento. Per fare la muta, questi crostacei hanno bisogno di almeno 10 cm di acqua in altezza, altrimenti rischiano di morire proprio per l’impossibilità nel cambiare guscio. Inoltre i piccoli di geosesarma, fino all’anno, vivono in prossimità dell’acqua per necessità, per questo la presenza di essa è fondamentale.

Dimorfismo e riproduzione
I maschi e le femmine di questa specie si riconoscono dall’addome: nei primi infatti l’addome disegna un V rovesciata, mentre nelle femmine il segno che si cela sotto risulta più addolcito e più simile ad una U rovesciata, dove andranno a covare le uova. Le femmine inoltre risultano essere meno colorate e con chele più piccole, nei famosi granchi vampiro infatti sono marroni al contrario degli esemplari maschi, viola e con grosse chele fucsia pronte a scattare in caso di confronto! Dopo diverse settimane di covatura, l’addome della femmina si apre e i piccoli vengono mandati fuori nel mondo pronti a cavarsela completamente da soli.

Si tratta di specie molto semplici da riprodurre, per questo si suggerisce (se si ha la possibilità) di optare per un paludario di dimensioni 50Lx50Px70H, di introdurre almeno 6 esemplari e di prepararsi allo spettacolo della nascita di numerose generazioni di piccoli granchi.
Convivenza con altri animali
Come abbiamo già approfondito parlando del comportamento di questi crostacei, tendono a non essere aggressivi con animali non territoriali (diversamente da loro), per questo la convivenza con altre specie non è esclusa. Personalmente in laboratorio li alleviamo con Notropis Chrosomus (ma anche dei Medaka vanno molto d’accordo) e Caridine.
Ci teniamo sempre a ricordare di non sovraccaricare le vasche, meglio meno animali e di meno specie, ma sani, felici e non in una condizione di sovraffollamento.
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